Idiot 3 novembre 2008-11-03
C’era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe.
Ogni esperto di scritture religiose sa che in un’opera religiosa bisogna guardare con la massima attenzione l’inizio e la fine.
Ad esempio, se uno volesse leggere le Metamorfosi di Apuleio ed il sospetto dal titolo gli facesse subdorare un’opera non meramente favolistica basta che guardi alla prima sillaba (at) e all’ultima (am) dell’opera ed avrebbe, retroverse a circolo MA AT, il nome principale di ‘Iside la giusta’. Una presentazione semplice di Apuleio come sacerdote gnostico di Iside.
Un lettore del primo libro sapienziale della Bibbia dovrebbe esaminare la parola sapienza in tutte le forme etno-linguistiche. Scoprirebbe l’AB ZU sumero nel lemma di Enciclopedia Cattolica:
“APSU. –E’ parola sumera semitizzata, che in sumero si scriveva ZU AB e si leggeva abzu con significato di «casa della sapienza» (?).
Questa etimologia (ab «casa», zu «sapienza» ?) è necessariamente in correlazione con il fatto che l’a. è dimora di Ea, dio della sapienza. ”
Questa, secondo me, è la fonte iniziale sulla quale lo scrittore della Bibbia rifletteva nel libro di Giobbe.
lunedì 3 novembre 2008
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